teatro
LA SIGNORA DELLE CAMELIE
di Giovanni Ortoleva
DAL 25 marzo
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mercoledì 25
  • 20:45

Opera giovanile di Dumas figlio, resa eterna dalla sua trasposizione operistica ne La Traviata, La Signora delle Camelie è un romanzo che continua a scuotere ed emozionare i lettori di tutto il mondo. La storia dell’amore della prostituta parigina Marguerite Gautier con il giovane borghese Armand Duval, raccontato con sguardo impietoso, sancisce in modo irrimediabile la fine della letteratura romantica e crea un ponte ideale con il naturalismo e la modernità.

In questa rilettura La Signora delle Camelie si spoglia del finale consolatorio che il capolavoro di Verdi le ha donato e torna a parlare di una società che sfoga il proprio potere sul corpo delle donne camuffando la sua violenza nell’ideologia romantica.

Quest’opera infatti contiene, nell’involucro perlaceo del romanzo rosa, una dissezione impietosa della società in cui i protagonisti si muovono. Armand Duval, borghese, si innamora della prostituta Marguerite Gautier (di classe bassa, ma ben nota negli ambienti alti) ed insieme attraversano le fasi più intense della passione; ben presto però il padre di Armand, Georges, metterà fine alla loro frequentazione lasciando il figlio all’oscuro della sua azione. Marguerite si ammalerà gravemente e morirà, mentre Armand scoprirà l’accaduto affondando nella disperazione. I due amanti, dopo essersi illusi di poter vivere liberamente la loro passione, scoprono che l’amore soggiace alle stesse regole di un ricevimento: farlo con persone che non appartengono alla propria classe sociale è sconveniente. Riducendo l’ampio palco di personaggi del romanzo a cinque attori (Marguerite, Armand, Georges e due attori che si divideranno in tutti gli altri ruoli borghesi costituendo un piccolo coro) vorrei attraversarlo nella sua interezza. Giovanni Ortoleva

Regia
Giovanni Ortoleva
Informazioni
adattamento e regia di Giovanni Ortoleva dramaturgia Federico Bellini scene Federico Biancalani costumi Daniela De Blasio musica Pietro Guarracino aiuto regia Marco Santi con Gabriele Benedetti, Anna Manella, Alberto Marcello, Nika Perrone e Vito Vicino coproduzione Elsinor Centro di Produzione Teatrale, Fondazione TPE, Teatro della Tosse, Arca Azzurra