Una favola nera, raccontata da un ragazzino di otto anni, il principe Mamillio, che ha per protagonisti due re, una regina, un vasto gruppo di nobili, un orso affamato, un furfante, una principessa che crede di essere una contadina, un principe che vorrebbe essere un pastore, una dama di compagnia che si mette al posto di un re, una statua di marmo che inaspettatamente prende vita; e poi balli pastorali e feroci processi a corte, morti improvvise e resurrezioni, mari in tempesta e cieli cristallini, tremende gelosie e ravvedimenti improvvisi. La potenza di questo testo risiede nel suo non volersi chiudere in un’unica, definitiva forma; nel suo essere una sorta di mostro a tante teste e dalle molte lingue, pieno di spazi bianchi e salti temporali, che obbliga lo spettatore ad abbandonarsi e lasciarsi sedurre dal gioco favolistico. Bisogna proprio voler ostinatamente credere all’incredibile se si vuole entrare tra le maglie di questo testo incandescente; testo in cui ricorrono molti temi tipicamente shakespeariani ma potenziati o comunque declinati in modo del tutto originale
di William Shakespeare
con la Compagnia dei Giovani del Teatro Stabile dell’Umbria: Mariasofia Alleva, Luisa Borini, Edoardo Chiabolotti, Jacopo Costantini, Carlo Dalla Costa, Giorgia Filippucci, Silvio Impegnoso, Daphne Morelli, Ludovico Röhl, Adriano Baracco (voce registrata) regia Andrea Baracco
adattamento Andrea Baracco, Maria Teresa Berardelli
musiche originali Giacomo Vezzani
luci Emiliano Austeri
aiuto regia Maria Teresa Berardelli
scena e costumi Allievi della Scuola di scenografia dell’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia, docente Marta Crisolini Malatesta
il pupazzo Mamillio è opera di Pecchia/Magoni
il brano “Little Sparrow” è eseguito da Elena Nenè Barini
una produzione Teatro Stabile dell’Umbria
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