AMICI COME PRIMA
di Christian De Sica
UNA COMMEDIA DALLA FORTE VALENZA METACINEMATOGRAFICA CHE RICOMPONE LO STORICO DUO
PROGRAMMAZIONE TERMINATA

Cesare Proietti, direttore di un albergo di lusso, viene licenziato in tronco da Antonella, figlia del proprietario Massimo Colombo. Colombo è un self made man che ha perso ogni controllo e passa il tempo a cacciare gonnelle. La sua compulsione a mettere le mani addosso alle badanti fa sì che loro abbandonino regolarmente l’incarico e dà a Cesare l’idea giusta: travestirsi da donna e proporsi a Massimo come Lisa, “dama di compagnia”, a fronte di un lauto compenso. Sorvoliamo sul fatto che Massimo ha appena dichiarato di volere intorno solo donne giovani e piacenti: appena vede Lisa, sessantenne dai capelli candidi, perde la testa, come Osgood per Daphne in A qualcuno piace caldo, o come Les per Dorothy in Tootsie. A chiudere il cerchio sono la moglie di Cesare, Carla, il figlio Matteo, aspirante rapper e omosessuale nascosto, e il concierge dell’albergo, il mite Marco.

Che l’intenzione di Amici come prima sia metacinematografica è esplicitamente dichiarato dall’inquadratura finale, una carrellata all’indietro che denuncia la finzione filmica, con tanto di blooper finali. E non è un caso che quei blooperdocumentino il rapporto di amicizia ritrovata fra Massimo Boldi e Christian De Sica che dà il titolo a questa commedia.

Amici come prima porta infatti in dote il loro sodalizio ventennale e il consolidato contrasto fra la milanesità dell’uno e la romanità dell’altro. Dentro a questa storia c’è l’affetto che il pubblico ha tributato per decenni al duo, ci sono l’aspettativa per le linguacce di Boldi e le reazioni fulminee di De Sica (due o tre qui da antologia), c’è la trivialità scatologica e infantile cui ci hanno abituati decine di cinepanettoni, ci sono i botta-e-risposta dal ritmo comico ben rodato. E c’è anche una riflessione autobiografica e dolorosa sulla vecchiaia e la paura di essere rottamati, a meno che non si tengano in mano i cordoni delle borse (o la cinepresa, se sei un attore).

Tutto questo è l’aspetto positivo di una commedia che appartiene più a Christian De Sica, qui anche regista, che a Massimo Boldi. Anche il soggetto è di De Sica con il team Brizzi-Martani-Falcone e Alessandro Bardani, e la sceneggiatura porta la firma di tutta la squadra tranne Fausto Brizzi.

Regia
Christian De Sica
Cast
Massimo Boldi, Christian De Sica, Regina Orioli, Maurizio Casagrande, Francesco Bruni
Genere
Commedia
Durata
85 - colore
Produzione
Italia (2018)
Distribuzione
Medusa