RAYA E L’ULTIMO DRAGO
di Don Hall (II), Carlos López Estrada
UN CLASSICO DISNEY CHE SI ADATTA ALLO SPIRITO DEL TEMPO E INTERCETTA LO SPIRITO FOSCO DELL'ERA PANDEMICA
PROGRAMMAZIONE TERMINATA

500 anni fa la nazione di Kumandra univa popoli differenti sotto il pacifico presidio dei Draghi. Finché i Druun, entità malvagie, non si sono diffusi tra gli uomini, agevolati dalla loro cupidigia e discordia, finendo per trasformare ogni forma vivente in pietra. Solo il sacrificio dei Draghi permise all’umanità di salvarsi: il segreto del loro potere è rimasto racchiuso in una gemma magica, unica arma di difesa contro i Druun. Oggi Kumandra non esiste più, divisa tra nazioni belligeranti, che corrispondono ad altrettante “parti” del drago: Zanna, Artiglio, Cuore, Dorso e Coda. Raya, principessa di Cuore, prova a tendere la mano verso Namaari, giovane figlia della regina di Zanna, ma la fiducia in quest’ultima porterà a una terribile disgrazia e al ritorno dei Druun.

Benché concepito prima che la pandemia fosse una tragica realtà, Raya e l’ultimo drago sembra il perfetto film Disney per raccontare ciò che l’umanità sta vivendo nel biennio 2020-2021: una drastica riduzione delle nostre libertà e delle nostre gioie, determinata da una causa ignota ma in qualche modo riconducibile a errori umani.

Da Dante Alighieri a oggi è sempre una questione legata alle tre “fiere”: lince, leone e lupa – lussuria, superbia e cupidigia – mali oscuri del debole uomo, prima indotto in errore da loro e poi obbligato a pagarne le conseguenze. Una nota malinconica e pessimista accompagna tutto Raya e l’ultimo drago, a partire dall’inizio in medias res, che ci cala in una distopica landa desertica, degna di Mad Max: Fury Road.

Raya è parte Furiosa e parte Max, oltre che Rey di Star Wars: un crocevia di principessa disneyana ed eroina action da post #metoo. Così come Sisu, il drago che finirà per accompagnarla nelle sue avventure, unisce i tratti della tipica spalla disneyana, con lo humour stralunato del genio di Aladdin e l’aria un po’ svampita e sopra le righe di Dori da Alla ricerca di Nemo (le fattezze invece tradiscono la somiglianza con Awkwafina, rapper e personaggio mediatico che, nella versione originale, presta la voce al doppiaggio del personaggio).

A emergere come personaggio meglio delineato dalla sceneggiatura è l’antagonista Namaari: la tensione che la dilania, scindendola tra dovere di figlia verso il proprio popolo e aspirazione utopistica legata ai sogni di bambina, è il cuore del film e forse rappresenta la chiave di volta disneyana sul ruolo del nostro fanciullino interiore di fronte all’apocalisse.

Titolo originale
Raya and the Last Dragon.
Regia
Don Hall (II), Carlos López Estrada
Cast
Genere
Animazione
Durata
- colore
Produzione
USA (2021)
Distribuzione
Walt Disney