STRANIZZA D’AMURI
di Giuseppe Fiorello
CON SCELTE DI REGIA MAI MANIPOLATIVE, IL FILM EVIDENZIA PREGIUDIZI MENTRE RIEVOCA UN AMBIENTE AUTENTICO ED EMOZIONANTE
PROGRAMMAZIONE TERMINATA

Sicilia, estate 1982. Nino è il figlio maggiore in una famiglia di creatori di fuochi d’artificio: gente onesta, allegra e laboriosa. Il ragazzo ha appena terminato il liceo con profitto e il suo regalo è stato quel motorino con cui scorrazza gioiosamente attraverso la campagna siciliana. Gianni è un suo coetaneo tornato dal riformatorio che vive in un altro paese con la madre e il patrigno che gli ha dato un lavoro nella sua officina e un tetto sopra la testa, ma che lo tratta con continuo disprezzo. Di fronte all’officina c’è il bar i cui avventori si dilettano a prendere in giro il ragazzo additandolo come omosessuale. Un giorno, mentre Gianni sta andando a consegnare un Ciao ad un cliente, Nino lo sperona con il suo motorino: è la scintilla che accende un’amicizia meravigliosa, che potrebbe condurre a qualcosa di molto più profondo. Ma la Sicilia rurale dei primi anni Ottanta non è il luogo per questo tipo di relazioni dai confini incerti.

Giuseppe “Beppe” Fiorello esordisce alla regia del lungometraggio Stranizza d’amuri, già titolo di una celebre canzone del suo concittadino Franco Battiato, con un progetto che può giungere inaspettato rispetto alla sua immagine cinematografica e televisiva di maschio alfa, quando invece è proprio questo a rendere la sua scelta particolarmente interessante.

Regia
Giuseppe Fiorello
Cast
Gabriele Pizzurro, Samuele Segreto, Fabrizia Sacchi, Simona Malato, Antonio De Matteo
Genere
DRAMMATICO
Durata
140 - colore
Produzione
Italia (2023)
Distribuzione
Bim Distribuzione