The Silent Man
di Peter Landesman
Liam Neeson presta la sua solennità a un personaggio di inflessibile determinazione
PROGRAMMAZIONE TERMINATA

Washington, 1972. Mark Felt è il vicedirettore dell’FBI, presso cui presta servizio da trent’anni, quando il suo capo, il temibile J. Edgard Hoover, muore lasciando vacante la poltrona di direttore. A modo suo, Hoover era un architrave del sistema e la sua assenza scardina un sistema di potere, un’architettura istituzionale ben codificata. Tantopiù che Felt, delfino ed erede designato di Hoover, viene invece bypassato in favore di Pat Gray, legato a doppio filo con la Casa Bianca. Mancano circa duecento giorni alle elezioni presidenziali, il Repubblicano Richard Nixon si aspetta una riconferma e la sua campagna elettorale non risparmia i colpi bassi: fra questi, una pesante intrusione nella sede del Partito Democratico. È l’inizio dello scandalo Watergate e le indagini dell’FBI vengono chiaramente ostacolate dalla presidenza.

Felt, che ha sempre rivendicato l’autonomia della sua agenzia rispetto alle ingerenze della politica, non ci sta, e comincia una battaglia sotterranea, che non esclude le soffiate strategiche alla stampa.

The Silent Man racconta la vicenda dell’informatore del Washington Post definito come Gola Profonda, strumentale nel trascinare Nixon verso le dimissioni. Da uomo abituato a mantenere segreti, Felt non rivelò la sua identità fino al 2005 in un’intervista al Vanity Fair americano, e nonostante molti all’interno dell’FBI (e della Casa Bianca) conoscessero la sua storia, non fu mai rimosso dall’incarico perché era “l’uomo che sapeva troppo”, e le sue eventuali rivelazioni avrebbero fatto crollare il gigantesco castello di informazioni tenute nascoste “per il bene pubblico”.

Titolo originale
Mark Felt: The Man Who Brought Down the White House
Regia
Peter Landesman
Cast
Diane Lane, Kate Walsh, Liam Neeson, Maika Monroe, Marton Csokas, Ike Barinholtz
Genere
Biografico
Durata
103 - colore
Produzione
USA (2017)
Distribuzione
Bim Distribuzione